DIALOGO SULLA VECCHIAIA DEL TERZO MILLENNIO

Locandina vecchiaia

Abstract

 

Il convegno, che sarà condotto come un dialogo  tra esperti, sotto la regia di Paolo Cavallo, è diviso in tre  parti:

 

I VECCHI CRESCONO IN FRETTA …

 

Si apre con Lidia Goldoni che, alla luce della sua decennale esperienza sul tema degli anziani, ci offre spunti di riflessioni presentandoci la sua guida reperibile in ebook sul sito www.perlungavita.eu di cui è direttrice.

Seguono Paolo Cavagnaro e Maura Ferrari Bravo  che illustrano la situazione demografica del Tigullio che, come noto, vanta primati anagrafici di tutto rispetto, volgendo uno sguardo particolare allo stato di salute della popolazione.

Cosa significa fragilità ?

Quali sono oggi i cosiddetti determinanti della salute?

Quale scenario ci possiamo  immaginare in un imminente futuro?

Quali le proposte innovative ?

Su queste domande verterà il dibattito.

 

 

MA SI PUO’ CRESCERE “SLOW”ANCHE IN CASA DI RIPOSO …

 

Una testimonianza di chi, a vario titolo, ha avuto modo di conoscere e lavorare presso la Residenza Protetta Fondazione Antonio Morando, sita nel centro della città di Chiavari, casa di riposo che persegue l’ambito obiettivo di offrire ai propri ospiti una cura sobria rispettosa e giusta e vanta l’orgoglio  di essere associata a Slow Medicine fin dal 2012.

Il percorso è irto di ostacoli e tranelli, decisamente faticoso e “lento”, ma la motivazione è troppo forte per indurre i protagonisti  ad arrestarsi o a fare retromarcia.

 

 

METTIAMO UN PO’ D’ORDINE AI NOSTRI PENSIERI

 

Senectus ipsa est morbus …” sentenziava lo scrittore Terentio nel IV secolo a.C. riferendosi ai malanni che inevitabilmente accompagnano lo scorrere degli anni, ma questo concetto giustifica  che la vecchiaia venga trattata come una malattia?

Più  di  2000  anni  dopo,  Ivan  Illich, in  Nemesi  Medica  al  capitolo dedicato alla iatrogenesi sociale, sostiene che “La classificazione medica giustifica l’imperialismo […] dell’ospizio per vecchi sull’angolo di casa […] definendo il lamento della nonna un bisogno di terapie anziché di  comprensivo rispetto”.

Pensieri differenti, scelte  differenti  alla quale la società indirizza le risorse disponibili per porvi in qualche modo rimedio.

Ma qual è l’idea di salute nella vecchiaia?

Quali sono i bisogni individuali e collettivi degli anziani?

L’antropologo Gianluca Olcese, docente all’Università di Breslavia e Presidente della Società Dante Alighieri, illustrerà la linea di continuità delle iniziative di ricerca e valorizzazione dell’anzianità,  promosse già nel 2002 all’interno dell’area genovese dal prof. Antonio Guerci, responsabile della Cattedra UNESCO di “Antropologia della salute-Biosfera e sistemi di cura” e direttore del museo di Etnomedicina “A.Scarpa”, dall’approvazione della legge regionale della Liguria  sull’invecchiamento attivo ( Legge n.48 del 2009) al progetto “In-dimenticabili”.

Leggi il testo integrale L. n. 48/2009

 

La lezione magistrale dell’antropologo Antonio Guerci  ci aiuterà a   prendere coscienza della nostra  personale immagine  della vecchiaia che  inevitabilmente condiziona i nostri comportamenti e   insieme rifletteremo  su quali siano i presupposti indispensabili  affinché i vecchi possano   condurre una vita dignitosa nonostante malanni e disabilità o l’impossibilità di rimanere a casa propria.

Chiude il convegno Alberto Terrile  declinando “in- dimenticabili”  con  un racconto fotografico che testimonia   la bellezza e la soddisfazione  di poter giungere a importanti traguardi di vita.

 

 

Il convegno precede la conferenza stampa inaugurale in data ancora da stabilirsi  presso la sede della Fondazione Antonio Morando in Chiavari, piazza Solari 7,  in cui il Presidente del CDA, Dott. Francesco Bruzzo sarà lieto di   presentare a tutti i cittadini  e alle Autorità il  giardino sensoriale e la palestra della Residenza Protetta.

 

 

Obiettivi del convegno

 

Acquisizione competenze tecnico-professionali

 

Sensibilizzare i professionisti socio-sanitari ed i cittadini tutti della necessità di   promuovere un cambiamento culturale che favorisca la progettazione di   una organizzazione in grado di accogliere degnamente la popolazione anziana, in  straordinaria crescita, offrendo loro un ruolo e un’utilità sociale. E’ ampiamente suffragato dalla letteratura scientifica, che l’assistenza e la cura delle persone anziane è fortemente influenzata da esigenze estranee alla salute e che   il valore della comunicazione, dell’ascolto e del dialogo rivestono altrettanta importanza delle conoscenze scientifiche e tecniche.

 

Acquisizione competenze di processo

 

Accrescere la consapevolezza  del ruolo che gli operatori socio-sanitari hanno nel promuovere la salute degli anziani. Il benessere di ciascun  individuo, sia a casa che nelle strutture residenziali,  non può prescindere dalla  considerazione e valorizzazione degli aspetti emozionali e relazionali  e le case di riposo devono essere considerate come luoghi di vita e non come  reparti d lungo degenza.

 

Acquisizione competenze di sistema

 

Accrescere  la consapevolezza   che è indispensabile un cambiamento culturale, capace di vedere l’invecchiamento non  solo come   una realtà immodificabile,  involutiva che necessita di servizi tipo contenitivo e assistenziale, ma come una realtà   modificabile che comporta anche processi positivi, di compenso attivo alle perdite provocate dall’età  che abbisogna di servizi  ad alto contenuto educativo, riabilitativo e preventivo con l’obiettivo di un ampio guadagno in autosufficienza e salute.

 

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RELAZIONI PRESENTATE

Lidia GoldoniUna guida per il III millennio

Paolo CavagnaroIl vecchio Tigullio

Maura Ferrari BravoUno sguardo al futuro

Alessia La BarberaParliamone insieme

Maria Grazia SbarboroTra regole e vita

Amedeo BertolottoRitornare a correre…SLOW

Rosanna VaggeLa vecchiaia non è una malattia e nemmeno le assomiglia  – 10 criteri per orientarsi tra fast e slow

Gianluca OlceseDa vivere e curare la vecchiaia nel mondo a Indimenticabili, per un invecchiamento attivo