CHI SIAMO
L’associazione I FILI “aiuta le persone a fare le scelte giuste per la loro salute” per ridurre il numero delle persone che si ammalano e dare sostegno alle persone malate per raggiungere una condizione di benessere nonostante la malattia.
L’associazione I FILI “promuove il cambiamento di paradigma dalla medicina riduzionistica alla medicina della complessità”. La prima, indispensabile in ambito ospedaliero, pone le sue basi sul principio “diagnose and treat”, mentre la seconda, basata sul principio “predict and prevent” è indispensabile per dare un concreto sostegno ai malati cronici, ai disabili, agli anziani fragili con una cura personalizzata che richiede l’approccio multidimensionale e la sinergia tra stili di vita salutari e terapia farmacologica
L’associazione I FILI “ promuove la strategia della salute in tutte le politiche” (urbanistiche, ambientali, del welfare, del commercio, della scuola, della cultura, dello sport, etc), strategia ampiamente descritta e raccomandata in documenti dell’Unione Europea e anche del Governo Italiano. Perché, come ben espresso dal gruppo di ricerca americano “Minnesota Heart Health”: “Ciò che abbiamo imparato è che è difficile cambiare i comportamenti degli individui senza cambiare le comunità in cui essi vivono e ciò che stiamo imparando è che è difficile cambiare il comportamento di intere comunità senza cambiare il loro ambiente sociale”.
L’associazione I FILI “si riconosce in Slow Medicine” e si impegna a promuovere una medicina sobria, rispettosa e giusta; “si riconosce in Slow Food” perché mangiare bene è un elemento chiave per avere una buona salute e “in Slow Science” perché è necessario, oggi più che mai, trovare il tempo per riflettere, essendosi perso il dialogo tra le scienze umane e naturali.
L’associazione I FILI raccoglie l’invito di Lalla Mellini, presidente onoraria della ONLUS Le donne scelgono, a “lavorare insieme” per non disperdere esperienze maturate in anni di impegno professionale e civile da cui altre persone possono trarre utilità.
L’Associazione I FILI “organizza corsi, incontri, convegni, studi, consulenze e progetti” rivolti a tutti i cittadini, singoli ed in associazione e con l’apporto di tutti, avvalendosi delle competenze autorevoli del comitato scientifico e dei soci onorari.
Soci fondatori:
Giorgio Albalustri, biologo, esperto di tossicologia
Simona Barsanti, medico di emodialisi, esperto di alimentazione
Emanuela Buonopane, medico di assistenza agli anziani
Carlo Brusati, medico, specialista in dermatologia
Elisabetta Costa, medico di assistenza agli anziani
Adriana Mancini, naturopata, floriterapeuta
Carola Mangiante, medico, specialista in odonto-stomatologia, agopuntore,
competenze di counselling sistemico
Mara Lupi, medico, specialista in pediatria, competenze di counselling sistemico
Maria Grazia Sbarboro, educatore, competenze di organizzazione socio-sanitaria
Enrica Tavella, psicologa psicoterapeuta sistemico relazionale,
esperta di interventi assistiti con animali
Grazia traverso, pittrice
Rosanna Vagge, medico, specialista in nefrologia, competenze di gestione dei malati complessi,
competenze di counselling sistemico
Siamo professionisti della cura di diversa formazione e cultura, accomunati dalla convinzione che sia necessario porre un freno alla medicina di oggi, stretta tra l’incudine dei tempi e il martello della possibilità, e controbilanciarne la deriva commerciale e burocratica promuovendo:
– una maggiore attenzione per la relazione con il malato e il suo contesto esistenziale, nel rispetto della sua unicità e peculiarità;
– un dialogo schietto e costruttivo tra tutti gli attori, pazienti, operatori sanitari, organizzatori e decisori allo scopo di acquisire conoscenze e consapevolezza della reale efficacia delle cure.
Cosa facciamo?
Lo scopo dell’Associazione è quello di creare un ponte tra il mondo della vita e il mondo della medicina per aiutare le persone a fare le scelte giuste per la loro salute.
L’associazione si riconosce in Slow Medicine e si impegna a promuovere una medicina sobria, rispettosa e giusta. Si riconosce altresì in Slow Food perché mangiare bene è un elemento chiave per avere una buona salute e in Slow Science perché è necessario, oggi più che mai, trovare il tempo per riflettere, essendosi perso il dialogo tra le scienze umane e naturali.
Si impegna a organizzare corsi, incontri, convegni, studi, consulenze e progetti utilizzando i suoi fili:
- Il filo rosso della prevenzione: il concetto di prevenzione, come quello di salute, continua ad avere declinazioni differenti, dipendenti soprattutto dai progressi scientifici e tecnologici e dalle strategie sanitarie perseguite. Fino a poco tempo fa i livelli di prevenzione universalmente conosciuti erano la primaria (evitare la malattia), la secondaria ( scoprire la malattia in fase iniziale) e la terziaria ( evitare recidive e complicanze), basati sul ruolo centrale che riveste il medico nell’assistenza sanitaria. Oggi sta prendendo sempre più campo un concetto nuovo di prevenzione che mette insieme i punti di vista del medico (presenza o assenza di malattia) e quelli del paziente ( malessere o salute) conferendo a tale rapporto un ruolo centrale. Si delinea così un quarto livello di prevenzione, la quaternaria, in cui c’è malessere dal punto di vista del paziente, ma assenza di malattia dal punto di vista del medico. La prevenzione quaternaria è essenzialmente la prevenzione della medicina non necessaria o della medicalizzazione della vita.
- Il filo giallo dell’ educazione: perché le persone acquisiscano la conoscenza e la consapevolezza alla base di quel tanto di potere ( empowerment) che permetta loro di scegliere.
- Il filo blu dell’ orientamento per districarsi nel complesso contesto odierno dove gli stessi professionisti della cura sono spesso in difficoltà per il crescente numero di specializzazioni e la conseguente frammentazione degli interventi .
- Il filo invisibile della complessità ( non autosufficienza , malati rari e orfani): la sfida della medicina del terzo millennio è rivolta alle malattie complesse di notevole impatto sia sul piano epidemiologico per la diffusione planetaria, sia su quello socio-sanitario ed economico. L’antropologo Antonio Guerci sostiene da tempo che “[…] arriveremo alla contraddizione che vedrà la medicina e l’ingegneria genetica capaci di ritardare la senescenza, allorché le scienze sociali saranno incapaci di proporre dei modelli di organizzazione collettiva che permettano di accogliere degnamente gli anziani, di offrire loro un ruolo e una utilità sociale”. Lo stesso, nonostante i progressi scientifici e le attenzioni delle istituzioni, le persone affette da malattie rare e orfane, soffrono il disagio di percorsi diagnostici -assistenziali difficoltosi e disomogenei che conducono quasi sempre a ritardi nell’inquadramento nosologico della malattia alla quale, peraltro, quasi mai consegue un trattamento efficace.
ùI fili, snodati e intrecciati con rispetto, equilibrio e onestà, utilizzando i contributi di tutte le persone, singole e in associazione, potranno ricamare le reti del tessuto sociale con un dialogo attento, basato sull’ascolto di chi soffre oltre che sulla certezza che la medicina non è solo scienza e tanto meno è infallibile per confezionare, attraverso la conoscenza, un abito a misura di malato.
Solo con queste premesse è possibile rimuovere dall’intreccio della vita i fili invisibili della sfiducia e della rassegnazione e colorarli di consapevolezza e speranza.
L’associazione I FILI
si è presentata alla cittadinanza
il 31 maggio 2013
Relazioni:
Rosanna Vagge: Chi sono e cosa fanno i fili
Giorgio Bert, Silvana Quadrino: L’arte di essere Slow
Antonio Guerci: Salute, malattia, società
Lidia Goldoni: Il dialogo per ricamare le reti del sociale
Alberto Ferrando: Conoscenza e consapevolezza per cucire un abito su misura
Giusi Pintori: Un abito made in Italy per le rare
Deborah Capanna: Un abito made in Italy per le rare occasioni – testo